Back to Main Page 100 importanti testi biblici

  1. Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti. (Matteo 7:12)

  2. Non abbiate altro debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge. In­fatti il «non commettere adulterio», «non uccidere», «non rubare», «non concupire» e qualsiasi altro comandamento si rias­sumono in questa parola: «Ama il tuo prossimo come te stesso». L’amore non fa nessun male al prossimo; l’amore quindi è l’adempimento della legge. (Romani 13:8-10)

  3. Certo, se adempite la legge regale, come dice la Scrittura: «Ama il tuo prossimo come te stesso», fate bene; ma se avete ri­guardi personali, voi commettete un peccato e siete condannati dalla legge quali trasgressori. (Giacomo 2:8,9)

  4. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha man­dato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo. In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha tanto amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. (1 Giovanni 4:8-11)

  5. A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? Se un fratello o una sorella non hanno vestiti e mancano del cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: «Andate in pace, scaldatevi e saziatevi», ma non date loro le cose necessarie al corpo, a che cosa serve? Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta. Voi vedete dunque che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto. (Giacomo 2:14-17,24)

  6. Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto. Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: che chi ama Dio ami anche suo fratello. (1 Giovanni 4:20,21)

  7. Chiunque odia suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna. (1 Giovanni 3:15)

  8. O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio? (Michea 6:8)

  9. Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. (Filippesi 4:8)

  10. Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria! (Efesini 4:31)

  11. Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela, affin­ché conferisca grazia a chi l’ascolta. (Efesini 4:29)

  12. Sbarazzandovi di ogni cattiveria, di ogni frode, dell’ipocrisia, delle invidie e di ogni maldicenza. (1 Pietro 2:1)

  13. Infatti: «Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male e le sue labbra dal dire il falso». (1 Pietro 3:10)

  14. Io vi dico che di ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base al­le tue parole sarai giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato. (Matteo 12:36,37)

  15. Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è prudente. (Proverbi 10:19)

  16. Chi sorveglia la sua bocca preserva la propria vita; chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina. (Proverbi 13:3)

  17. C’è chi, parlando senza riflettere, trafigge come spada, ma la lingua dei saggi procura guarigione. (Proverbi 12:18)

  18. Chi modera le sue parole possiede la scienza, e chi ha lo spirito calmo è un uomo intelligente. Anche lo stolto, quando tace, passa per saggio; chi tiene chiuse le labbra è un uomo intelligente. (Proverbi 17:27,28)

  19. Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il saggio trattiene la propria. (Proverbi 29:11)

  20. Non fare amicizia con l’uomo collerico, non andare con l’uomo violento, perché tu non impari le sue vie ed esponga te stesso a un’insidia. (Proverbi 22:24,25)

  21. Il vino è schernitore, la bevanda alcolica è turbolenta, chiunque se ne lascia sopraffare non è saggio. (Proverbi 20:1)

  22. Per chi sono gli «ahi»? Per chi gli «ahimè»? Per chi le liti? Per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi? Per chi s’indugia a lungo presso il vino, per quelli che vanno a gustare il vino tagliato. Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel bicchiere e va giù così facilmente! Alla fine, esso morde come un serpente e punge come una vipera. I tuoi occhi vedranno cose strane e il tuo cuore farà dei discorsi pazzi. (Proverbi 23:29-33)

  23. Avete anche udito che fu detto agli antichi: “Non giurare il falso; da’ al Signore quello che gli hai promesso con giuramento”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re. Non giurare neppure per il tuo capo, poiché tu non puoi far diventare un solo capello bianco o nero. Ma il vostro parlare sia: “Sì, sì; no, no”; poiché il di più viene dal maligno. (Matteo 5:33-37)

  24. Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo né per la terra, né con altro giuramento; ma il vostro sì sia sì, e il vostro no sia no, affinché non cadiate sotto il giudizio. (Giacomo 5:12)

  25. Ringraziando continuamente per ogni cosa Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo. (Efesini 5:20)

  26. Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro pa­role. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate. (Matteo 6:7,8)

  27. Ecco, la mano del Signore non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire; ma le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto. (Isaia 59:1,2)

  28. Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio», perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non ten­ta nessuno. (Giacomo 1:13)

  29. Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sul­la terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli. Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi! Guai a voi, o terra, o ma­re! Perché il diavolo è sceso verso di voi con gran furore, sapendo di avere poco tempo. (Apocalisse 12:9,12)

  30. Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la glo­ria di questi regni; perché essa mi è stata data e la do a chi voglio». (Luca 4:5,6)

  31. Noi sappiamo che siamo da Dio, e che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno. (1 Giovanni 5:19)

  32. In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù, dicendo: «Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?» Ed egli, chia­mato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli». (Matteo 18:1-4)

  33. Gli presentavano dei bambini perché li toccasse; ma i discepoli sgridavano coloro che glieli presentavano. Gesù, veduto ciò, si indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate, perché il regno di Dio è di chi è come lo­ro». (Marco 10:13,14)

  34. Disse ancora questa parabola per certuni che erano persuasi di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di sé: “O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri; neppure come questo pubblicano. Io digiuno due volte la settimana, pago la decima su tutto quello che possiedo”. Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure al­zare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: “O Dio, abbi pietà di me, peccatore!” Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto che quello; perché chiunque s’innalza sarà abbassato, ma chi si abbassa sarà innalzato». (Luca 18:9-14)

  35. Prima della rovina il cuore dell’uomo s’innalza, ma l’umiltà precede la gloria. (Proverbi 18:12)

  36. Così parla il Signore: «Il saggio non si glori della sua saggezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza; ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono il Signore. Io pratico la bontà, il diritto e la giustizia sulla terra, perché di queste cose mi compiaccio», dice il Signore. (Geremia 9:23,24)

  37. Hai mai visto un uomo che si crede saggio? C’è più da imparare da uno stolto che da lui. (Proverbi 26:12)

  38. Guai a quelli che si ritengono saggi e si credono intelligenti! (Isaia 5:21)

  39. Certo, non c’è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai. (Ecclesiaste 7:20)

  40. Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore. (Romani 12:17-19)

  41. Non dire: «Come ha fatto a me così farò a lui; renderò a costui secondo la sua azione». (Proverbi 24:29)

  42. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo? O come potrai tu dire a tuo fratello: “Lascia che io ti tolga dall’occhio la pagliuzza”, mentre la trave è nell’occhio tuo? (Matteo 7:3,4)

  43. Ma tu, perché giudichi tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio; infatti sta scritto: «Come è vero che vivo», dice il Signore, «ogni ginocchio si piegherà davanti a me, e ogni lingua darà gloria a Dio». Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. (Romani 14:10-12)

  44. Uno soltanto è legislatore e giudice, colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo? (Giacomo 4:12)

  45. Non giudicate, affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi. (Matteo 7:1,2)

  46. Siate misericordiosi come è misericordioso anche il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato. Date e vi sarà dato; vi sarà versata in seno una buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi. (Luca 6:36-38)

  47. Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. (Matteo 6:14,15)

  48. Perciò il regno dei cieli può essere paragonato ad un re che volle fare i conti con i suoi servi. Avendo cominciato a fare i conti, gli fu presentato uno che era debitore di diecimila talenti. E poiché quello non aveva i mezzi per pagare, il suo signore coman­dò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e tutto quanto aveva, e che il debito fosse pagato. Perciò il servo, gettatosi a ter­ra, gli si prostrò davanti, dicendo: “Abbi pazienza con me e ti pagherò tutto”. Il signore di quel servo, mosso a compassione, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Ma quel servo, uscito, trovò uno dei suoi conservi che gli doveva cento denari; e, af­ferratolo, lo strangolava, dicendo: “Paga quello che devi!” Perciò il conservo, gettatosi a terra, lo pregava, dicendo: “Abbi pa­zienza con me e ti pagherò”. Ma l’altro non volle; anzi andò e lo fece imprigionare, finché avesse pagato il debito. I suoi con­servi, veduto il fatto, ne furono molto rattristati e andarono a riferire al loro signore tutto l’accaduto. Allora il suo signore lo chiamò a sé e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu me ne supplicasti; non dovevi anche tu avere pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?” E il suo signore, adirato, lo diede in mano agli aguzzini fino a quando non avesse pagato tutto quello che gli doveva. Così vi farà anche il Padre mio celeste, se ognuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello. (Matteo 18:23-35)

  49. Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo. (Efesini 4:32)

  50. Perché il giudizio è senza misericordia contro chi non ha usato misericordia. La misericordia invece trionfa sul giudizio. (Gia­como 2:13)

  51. Chi opprime il povero offende colui che l’ha fatto, ma chi ha pietà del bisognoso lo onora. (Proverbi 14:31)

  52. Chi deride il povero oltraggia Colui che l’ha fatto; chi si rallegra dell’altrui sventura non rimarrà impunito. (Proverbi 17:5)

  53. Chi ha pietà del povero presta al Signore, che gli contraccambierà l’opera buona. (Proverbi 19:17)

  54. Sapendo che ognuno, quando abbia fatto qualche bene, ne riceverà la ricompensa dal Signore, servo o libero che sia. (Efesi­ni 6:8)

  55. Non dimenticate poi di esercitare la beneficenza e di mettere in comune ciò che avete; perché è di tali sacrifici che Dio si com­piace. (Ebrei 13:16)

  56. Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi quello degli altri. (1 Corinzi 10:24)

  57. Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso, cercando cia­scuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri. (Filippesi 2:3,4)

  58. Guardatevi dal praticare la vostra giustizia davanti agli uomini, per essere osservati da loro; altrimenti non ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non far suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. (Matteo 6:1,2)

  59. Diceva pure a colui che lo aveva invitato: «Quando fai un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi, perché essi potrebbero a loro volta invitare te, e così ti sarebbe reso il contraccambio; ma quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi, e sarai beato, perché non hanno modo di contraccambiare; infatti il contrac­cambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti». (Luca 14:12-14)

  60. Se amate quelli che vi amano, quale grazia ne avete? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a quelli che vi fanno del bene, quale grazia ne avete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a quelli dai quali sperate di rice­vere, quale grazia ne avete? Anche i peccatori prestano ai peccatori per riceverne altrettanto. Ma amate i vostri nemici, fate del bene, prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; poiché egli è buono verso gli ingrati e i malvagi. (Luca 6:32-35)

  61. Le parole dei saggi sono come degli stimoli e le collezioni delle sentenze sono come chiodi ben piantati; esse sono date da un solo pastore. Del resto, figlio mio, sta’ in guardia: si fanno dei libri in numero infinito; molto studiare è una fatica per il cor­po. (Ecclesiaste 12:13,14)

  62. Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male. (2 Corinzi 5:10)

  63. E non v’è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto. (Ebrei 4:13)

  64. Perché Dio tiene gli occhi aperti sulle vie dei mortali, e vede tutti i loro passi. Non ci sono tenebre, non c’è ombra di morte do­ve possa nascondersi chi opera iniquamente. (Giobbe 34:21,22)

  65. Gli occhi del Signore sono in ogni luogo, osservano i cattivi e i buoni. (Proverbi 15:3)

  66. Poiché egli rende all’uomo secondo le sue opere, fa trovare a ognuno il salario della sua condotta. (Giobbe 34:11)

  67. Ha scavato una fossa e l’ha fatta profonda, ma è caduto nella fossa che ha preparata. La sua malizia gli ripiomberà sul capo, la sua violenza gli ricadrà sulla testa. (Salmi 7:15,16)

  68. Infatti il giorno del Signore è vicino per tutte le nazioni; come hai fatto, così sarà fatto a te: le tue azioni ti ricadranno sul capo. (Abdia 15)

  69. Perché ha fissato un giorno nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell’uomo che egli ha stabilito, e ne ha da­to sicura prova a tutti risuscitandolo dai morti. (Atti 17:31)

  70. Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; perché voi stessi sapete molto bene che il gior­no del Signore verrà come viene un ladro nella notte. Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa ver­rà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. (1 Tessalonicesi 5:1-3)

  71. Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo. Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e si andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e la gente non si accorse di nulla finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo. (Matteo 24:36-39)

  72. Se non risparmiò il mondo antico ma salvò, con altre sette persone, Noè, predicatore di giustizia, quando mandò il diluvio su un mondo di empi; se condannò alla distruzione le città di Sodoma e Gomorra, riducendole in cenere, perché servissero da esempio a quelli che in futuro sarebbero vissuti empiamente. (2 Pietro 2:5,6)

  73. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora. (Matteo 25:13)

  74. L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eter­na potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili. (Romani 1:18-20)

  75. Se l’empio si allontana da tutti i peccati che commetteva, se osserva tutte le mie leggi e pratica l’equità e la giustizia, egli cer­tamente vivrà, non morirà. Nessuna delle trasgressioni che ha commesse sarà più ricordata contro di lui; per la giustizia che pratica, egli vivrà. Io provo forse piacere se l’empio muore?, dice il Signore, Dio. Non ne provo piuttosto quando egli si con­verte dalle sue vie e vive? (Ezechiele 18:21-23)

  76. I giorni dell’uomo sono come l’erba; egli fiorisce come il fiore dei campi; se lo raggiunge un colpo di vento, esso non esiste più e non si riconosce più il luogo dov’era. (Salmi 103:15,16)

  77. L’uomo, nato di donna, vive pochi giorni ed è sazio d’affanni. Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un’ombra, e non dura. (Giobbe 14:1,2)

  78. Di tutto quello che i miei occhi desideravano io nulla rifiutai loro; non privai il cuore di nessuna gioia, poiché il mio cuore si rallegrava di ogni mia fatica, ed è la ricompensa che mi è toccata di ogni mia fatica. Poi considerai tutte le opere che le mie mani avevano fatte, e la fatica che avevo sostenuto per farle, ed ecco che tutto era vanità, un correre dietro al vento, e che non se ne trae alcun profitto sotto il sole. (Ecclesiaste 2:10,11)

  79. E che giova all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua? (Marco 8:36)

  80. Uscito nudo dal grembo di sua madre, quel possessore se ne va com’era venuto; di tutta la sua fatica non può prendere nulla da portare con sé. (Ecclesiaste 5:15)

  81. Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla; ma avendo di che nutrirci e di che co­prirci, saremo di questo contenti. (1 Timoteo 6:7,8)

  82. Non temere se uno si arricchisce, se aumenta la gloria della sua casa. Perché, quando morrà, non porterà nulla con sé; la sua gloria non scenderà con lui. (Salmi 49:16,17)

  83. Chi ama l’argento non è saziato con l’argento; e chi ama le ricchezze non ne trae profitto di sorta. Anche questo è vanità. (Ec­clesiaste 5:10)

  84. Non ti affannare per diventare ricco; smetti di applicarvi la tua intelligenza. Vuoi fissare lo sguardo su ciò che scompare? Poi­ché la ricchezza si fa delle ali, come l’aquila che vola verso il cielo. (Proverbi 23:4,5)

  85. Vendete i vostri beni e dateli in elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove ladro non si avvicina e tignola non rode. (Luca 12:33)

  86. Mentre Gesù usciva per la via, un tale accorse e, inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. Tu sai i comandamenti: “Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessu­no; onora tuo padre e tua madre”». Ed egli gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia gioventù». Ge­sù, guardatolo, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va’, vendi tutto ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, rattristato da quella parola, se ne andò dolente perché aveva molti beni. (Marco 10:17-22)

  87. Poi disse loro: «State attenti e guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall’abbondanza dei beni che uno possiede che egli ha la sua vita». E disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; egli ragionava così fra sé: “Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?” E disse: “Questo farò: demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all’anima mia: ‘Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; ri­pòsati, mangia, bevi, divèrtiti’”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?” Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio». (Luca 12:15-21)

  88. Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno. (1 Giovanni 2:15-17)

  89. Chi ama la sua vita la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà in vita eterna. (Giovanni 12:25)

  90. Infatti i viventi sanno che moriranno; ma i morti non sanno nulla e per essi non c’è più salario, poiché la loro memoria è di­menticata. (Ecclesiaste 9:5)

  91. Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai non c’è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza. (Ecclesiaste 9:10)

  92. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati. (1 Corinzi 15:21,22)

  93. Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori: quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio. (Gio­vanni 5:28,29)

  94. Avendo in Dio la speranza, condivisa anche da costoro, che ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti. (Atti 24:15)

  95. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e saranno sturati gli orecchi dei sordi; allora lo zoppo salterà come un cervo e la lingua del muto canterà di gioia, perché delle acque sgorgheranno nel deserto e dei torrenti nei luoghi solitari. (Isaia 35:5,6)

  96. Non avranno fame né sete, né miraggio né sole li colpirà più; poiché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sor­genti d’acqua. (Isaia 49:10)

  97. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di pri­ma sono passate. (Apocalisse 21:4)

  98. Nessun abitante dirà: «Io sono malato». Il popolo che abita Sion ha ottenuto il perdono della sua iniquità. (Isaia 33:24)

  99. Allora la sua carne diviene più fresca di quella di un bimbo; egli torna ai giorni della sua giovinezza. (Giobbe 33:25)

  100. Il lupo abiterà con l’agnello, e il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà. La vacca pascolerà con l’orsa, i loro piccoli si sdraieranno assieme e il leone mangerà il foraggio come il bue. Il lattante giocherà sul nido della vipera, e il bambino divezzato stenderà la mano nella buca del serpen­te. Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo, poiché la conoscenza del Signore riempirà la terra, come le ac­que coprono il fondo del mare. (Isaia 11:6-9)



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